Il progetto nasce dall’unione tra fragilità dello specchio e resistenza dell’acciaio. Figure che parlano dell’immagine e della loro duplicità. Doppio è il loro apparire, come oggetti puramente decorativi e come specchi con la pratica funzione di riflettere. Il progetto indaga il tema della riflessione come immagine ed ombra di noi stessi. Tutto ha una duplice natura, come la filosofia orientale considera un’unica essenza formata da Yang e Yin; siamo contemporaneamente maschi e femmine, luce e oscurità, terra e cielo. Gli oggetti sono creati da lastre di acciaio, simbolo di durezza e inalterabilità, trattato come un fragile specchio di vetro, ritagliando in parte il profilo con morbidezza. Le figure si ispirano al tema del giardino e del frammento.
The project aims at joining the fragility of mirrors and the resistance of steel. Figures talking about images and their duplicity. Their appearance is double, like purely decorative objects combined to mirrors with the practical function of reflecting. The project investigates reflection, seen as both our image and shadow. Everything has a double nature; Oriental philosophy contemplates a single being made of Yang and Yin. At the same time, we are male and female, light and shadow, earth and sky. The objects are plates made of steel, that is a symbol of hardness and incorruptibility, wrought as a fragile mirror; the edge is softly cut. The inspiration comes from gardens and architectural fragments.
Photo: |
Ottavio Tomasini Archivio Studio Dal Bianco |
Collaborators: |
Gaia Guglielmini designer Isabella Sinigaglia designer |